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Cusco in un giorno: tra fortezze Inca, mercati colorati e l’anima bohémien di San Blas

 

La giornata è iniziata presto, con il sole che illuminava le colline intorno a Cusco e la promessa di un tuffo nella sua storia millenaria. Abbiamo dedicato la mattina alla scoperta dei siti archeologici che circondano la città, vere e proprie testimonianze della potenza e dell’ingegno incaico. 

La prima tappa è stata Sacsayhuaman, la fortezza più imponente della zona. Le sue mura ciclopiche, composte da massi enormi perfettamente incastrati senza l’uso di malta, lasciano senza parole. Ancora oggi si resta stupiti davanti a tanta precisione ingegneristica, difficile da spiegare con i mezzi dell’epoca. Dall’alto, il panorama su Cusco è spettacolare: la città si apre come un mosaico e la sua forma che ricorda un puma appare evidente. 

Poco distante si trova Tambomachay, conosciuto come il “tempio delle acque”. Qui gli Incas veneravano le sorgenti e celebravano rituali legati alla fertilità e alla vita. Le fontane in pietra, ancora alimentate da corsi d’acqua naturali, trasmettono un senso di pace che contrasta con la maestosità guerriera di Sacsayhuaman. 

Il tour è proseguito verso Puca Pucara, un avamposto militare che controllava l’accesso alla valle. Sebbene meno monumentale degli altri siti, colpisce per la sua posizione strategica e per le mura rossastre che gli hanno dato il nome. Ultima tappa della mattina è stato Kenko, un antico santuario che custodisce un altare monolitico a forma di puma. Qui si svolgevano riti e cerimonie, e l’atmosfera conserva ancora oggi un’aura di mistero.

 

Rientrati in città, ci siamo immersi nel cuore pulsante della vita quotidiana di Cusco: il mercato di San Pedro. Bancarelle colorate, profumi intensi di spezie e frutta tropicale, donne in abiti tradizionali che vendono di tutto, dalle erbe medicinali al pane fresco. Passeggiare tra i suoi corridoi significa assaporare il lato autentico della città, lontano dai luoghi turistici. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e che regala un contatto diretto con la cultura locale. 

 

La visita è proseguita con due dei monumenti più importanti della città. Prima il Tempio del Sole, o Koricancha, un tempo il luogo più sacro dell’impero Inca. Le sue fondamenta perfettamente squadrate sono ancora visibili, nonostante gli spagnoli abbiano costruito sopra di esse il convento di Santo Domingo. Questo contrasto tra architettura inca e coloniale racconta in modo emblematico la storia di Cusco, fatta di incontri e scontri tra culture. Subito dopo ci siamo diretti verso la Cattedrale, che domina Plaza de Armas con la sua facciata imponente. All’interno custodisce opere d’arte che mescolano elementi europei e andini, dando vita a uno stile unico e affascinante. 

Il pomeriggio lo abbiamo dedicato a perderci tra le viuzze di San Blas, il quartiere bohémien di Cusco. Case bianche con balconi in legno azzurro, botteghe artigiane e piccole gallerie d’arte rendono questa zona un luogo ideale per passeggiare senza meta. Ogni angolo regala scorci pittoreschi ed è il posto ideale per fare un po’ di shopping nelle piccole botteghe. 

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La giornata si è chiusa con una cena al Morena Peruvian Kitchen, una tappa che vale assolutamente la pena. Affacciato sulla Plaza de Armas, questo ristorante giovane e frizzante reinterpreta la tradizione peruviana in un ambiente elegante ma senza formalismi. Le porzioni sono generose e i cocktail — alcolici e analcolici — sono un must. Prenotazione fortemente consigliata.

Cusco si è rivelata una città piacevole, ricca di energia e scorci suggestivi. Forse non indimenticabile come spesso viene descritta, ma comunque capace di regalare momenti autentici e una sosta che vale il viaggio 

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