Kathmandu il nostro viaggio tra tradizione, spiritualità e vita quotidiana

Abbiamo trascorso 3 giorni e 4 notti a Kathmandu, scegliendo di alloggiare al Dwarika’s Hotel, una struttura storica costruita negli anni ’70 che ha saputo salvare e valorizzare l’artigianato newari. Ogni dettaglio, dalle finestre scolpite ai cortili interni, racconta una parte della cultura nepalese. L’hotel non è in pieno centro, ma la posizione vicino all’aeroporto si è rivelata comoda per gli spostamenti e perfetta per rilassarsi dopo giornate intense tra traffico, motorini e mercati colorati.
Perché scegliere una guida a Kathmandu
Per visitare la città e i dintorni ci siamo affidati a una guida locale con driver. È stata la scelta giusta: ci ha permesso di risparmiare tempo e soprattutto di comprendere più a fondo la storia e le tradizioni del Nepal. Le spiegazioni di chi vive qui sono molto più coinvolgenti di qualsiasi guida cartacea.

Il nostro primo giorno è stato dedicato a Bhaktapur, una delle antiche città reali della Valle di Kathmandu. Passeggiare tra le sue piazze di mattoni e i templi scolpiti è come entrare in un museo a cielo aperto. Abbiamo ammirato Durbar Square, la Porta d’Oro e la celebre Nyatapola Pagoda, tra i simboli più iconici del Nepal.
La sera siamo rientrati in hotel, concedendoci relax in piscina e un massaggio ayurvedico, prima di una cena raffinata nel ristorante nepalese del Dwarika’s.
Il secondo giorno ci siamo immersi nel cuore della capitale. Dopo un’ottima colazione con Juju Dhau, il tipico yogurt servito in vasi di terracotta, abbiamo esplorato la città vecchia di Kathmandu: un labirinto di vicoli, mercati e templi.
Tra gli acquisti immancabili: incensi di mille profumazioni, bandiere di preghiera tibetane, oggetti di artigianato e antiquariato locale.
Al ritorno, invece di affidarci al driver, abbiamo deciso di perderci tra le stradine. La pioggia ci ha regalato un’avventura speciale: un giro su un grande tuk-tuk collettivo, dove ci siamo ritrovati in 15, stretti ma felici. Prezzo della corsa? Circa 20 centesimi a persona!
La sera ci siamo concessi un aperitivo al 33 Rooftop Skybar, con vista spettacolare sulla città, e una cena diversa dal solito: pizza e birra nepalese da Roadhouse Café, una catena molto diffusa in città.

Il terzo giorno abbiamo raggiunto Patan, altra città reale della valle, con i suoi palazzi e i templi che sembrano sospesi nel tempo. Prima della visita ci siamo divertiti con esperienze tipiche: i ragazzi dal barbiere e noi donne con l’henné sulle mani.
Il pomeriggio lo abbiamo dedicato a uno dei luoghi più emozionanti del viaggio: il Tempio di Pashupatinath, sulle rive del Bagmati. Qui si svolgono i riti funebri induisti: un incontro intenso con la spiritualità, la vita e la morte vissute con naturalezza e senza paura.
Abbiamo poi raggiunto Swayambhunath, il famoso “Tempio delle Scimmie”, per ammirare la città dall’alto e godere di una cena su una terrazza panoramica. Prima di rientrare, ultima tappa al Garden of Dreams, un’oasi verde e silenziosa nel cuore caotico di Kathmandu.

Per me, Kathmandu è energia pura. Mi ha ricordato l’India per il caos e la vivacità, ma con un’anima unica, fatta di spiritualità, accoglienza e sorrisi. È una città che ti stordisce e ti affascina, capace di lasciarti dentro immagini, odori e incontri che non dimenticherai.